Margherita.
“Le dirò, le conquiste sociali
fatte sotto il fascismo oggi
ce le sogniamo,
il che è tutto dire.
Non si trattava solo dei treni in orario.
Assegni familiari per i figli a carico,
borse di studio per dare opportunità
anche ai meno abbienti,
bonifiche dei territori, edilizia sociale.
Questo
perché solo dieci anni prima Mussolini
era in realtà un socialista marxista e
massimalista
che si portò con sé il senso del sociale, del popolo.
Le dirò, in
un certo senso il fascismo modernizzò il paese.
Nei confronti del nazionalsocialismo fu
dittatura all’acqua di rose:
se Mussolini non avesse firmato le infamanti leggi
razziali,
sarebbe morto di morte naturale come Franco.
Resta una dittatura, ma
anche espressione d’italianità.
Bisognerebbe fare un’analisi meno ideologica su
questo”.