9.4.15

CORRIDONI!




Riprendiamo le pubblicazioni della nostra Avanguardia in un'ora storica. 
La immane catastrofe in cui è piombata l'Europa ha fatto crollare come fragili impalcature di palcoscenico tutte le costruzioni ideali ed umanitarie che i popoli avevano eretto in quarant'anni di pace e di lavoro fecondo...

Ma vi sono avvenimenti che scuotono la fede più cieca ed incrollabile: la guerra europea è uno di quelli. Noi non credevamo al tradimento dei proletari tedeschi ed austriaci: s'è consumato. 
Quando i nostri governanti ci prospettavano la possibilità di una guerra europea che travolgesse l'Italia- e ne traevano conseguenza gli armamenti indispensabili- noi negavamo violentemente e rispondevamo trionfanti che se anche tale ipotesi avesse la possibilità di realizzarsi, lo sciopero generale insurrezionale del proletariato all'atto della mobilitazione avrebbe stroncato la guerra sul nascere. 

Ci illudevamo. I fatti ci hanno dato la più solenne smentita, e noi se non siamo dei caparbi, della gente che vuole avere ragione ad ogni costo, siamo in dovere di riconoscere che non vedemmo giusto, e siamo in obbligo quindi di riprendere in esame tutti i nostri piani di guerra per conformarli alle esigenze della mutata situazione.

Filippo Corridoni, Avanguardia