25.4.15
9.4.15
CORRIDONI!
Riprendiamo le pubblicazioni della nostra Avanguardia in un'ora storica.
La immane catastrofe in cui è
piombata l'Europa ha fatto crollare come fragili impalcature di palcoscenico
tutte le costruzioni ideali ed umanitarie che i popoli avevano eretto in quarant'anni
di pace e di lavoro fecondo...
Ma vi sono avvenimenti che scuotono la fede più
cieca ed incrollabile: la guerra europea è uno di quelli. Noi non credevamo al
tradimento dei proletari tedeschi ed austriaci: s'è consumato.
Quando i nostri
governanti ci prospettavano la possibilità di una guerra europea che
travolgesse l'Italia- e ne traevano conseguenza gli armamenti indispensabili-
noi negavamo violentemente e rispondevamo trionfanti che se anche tale ipotesi
avesse la possibilità di realizzarsi, lo sciopero generale insurrezionale del
proletariato all'atto della mobilitazione avrebbe stroncato la guerra sul
nascere.
Ci illudevamo. I fatti ci hanno dato la più solenne smentita, e noi se
non siamo dei caparbi, della gente che vuole avere ragione ad ogni costo, siamo
in dovere di riconoscere che non vedemmo giusto, e siamo in obbligo quindi di
riprendere in esame tutti i nostri piani di guerra per conformarli alle esigenze
della mutata situazione.
Filippo Corridoni, Avanguardia
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