Giovanni Mauriello, detto Vasco, è un militante della Vecchia
e stempiata Guardia della base Caudina ed Irpina. Emigrato, con tutto il suo
bagaglio militante, in Lombardia per necessità lavorative. Punto di riferimento
a San Martino Valle Caudina prima e a Legnano poi, lo incontriamo in questa
calda estate, dopo il tonfo elettorale della Destra che ha sancito la
fine di un’epoca. Vasco ha militato in contesti differenti, ma sempre in
prima linea sia a Nord che a Sud della Penisola. Una sorta di militanza nazionale nella realtà
post-Fascista e pst-Missina. Un percorso lungo, dagli albori con Il Movimento Sociale
Italiano e il Fronte della Gioventù, per passare poi da Alleanza Nazionale,
Azione Giovani, fino a alla miriade di movimenti e sigle di questi ultimi anni.
-D_Insomma Gianni, la destra del Terzo millennio è scomparsa
dallo scenario politico nazionale?
-R_Ormai dopo la fine dell’epoca Berlusconiana la Destra è ai
minimi storici. Ci vuole una sintesi ideologica come accadde nel Ventennio,
oltre gli schieramenti. Né destra né sinistra è il motto chiave. Solo così
potremo costruire un nuovo modello italiano seguendo la scia francese del
Fronte Nazionale “Stile Le Pen”.
-D_Chi sono i responsabili di questo fallimento e come si è
potuta sbriciolare una fazione che ha pagato anche in termini di vite?
-R_ I responsabili del fallimento sono tutti coloro che nel gennaio
1995 hanno inteso e costruito Alleanza Nazionale. Hanno costruito un partito in
un modo assolutamente fuorviante per l’ala neofascista che militava nella
destra sociale. AN doveva essere una
nuova aggregazione di movimenti identitari, nazionali e sociali, con alla base
l’anima storica del Movimento Sociale Italiano. Invece, la linea della nuova
realtà è stata estremamente liberale, senza alcuna distinzione con la Destra
Liberale di Forza Italia. Gli ex-Missini hanno seguito il pifferaio di Arcore
per meri scopi personali. Gianfranco Fini e i suoi “Colonelli” hanno generato una catastrofe politica. Con
loro, quindi, è iniziata una lenta, ma inesorabile disgregazione che ha portato
la parola “fine” su tutto un mondo, nato nel 1946 dopo la sconfitta nella
Seconda Guerra mondiale.
-D_Quali sono le differenze tra "destra sociale" e
"Sinistra nazionale" dal punto di vista ideologico, a tuo giudizio?
-R_L’azione sociale è stata la spina dorsale di entrambe le
ideologie. Un punto di incontro, tra
Rossi e Neri, su un tavolo ideologico
molto più vasto. Oggi credo che la suddivisione sia diversa. Da una parte
abbiamo il mondo liberale, vedi Partito Popolare Europeo o Partito Socialista
Europeo e dall’altra un fronte sociale, disgregato, a difesa del Popolo. Io
sono a favore di una visione sociale della lotta e sono contro al modello
imposto dal $istema.
-D_Hai militato per anni nell’Area non conforme Caudina ed
Irpina. Parlane alle Lettrici ed ai lettori de Lo Schiaffo451.
-R_Innanzitutto, questa è un’ottima iniziativa, molto lodevole
e spero che vada avanti con successo. Lo Schiaffo451 deve essere uno stimolo
per tanti giovani, perché può ricucire e unire le varie anime politiche della
nostra area. La “Destra” Irpina come nel resto d’Italia si è sfasciata anch'essa.
Resoconti personali e guerre tra Colonelli delle varie correnti hanno distrutto
un’intera Federazione Provinciale, diffusa capillarmente su tutti i 119 comuni
dell’Irpinia. Ciò non toglie che ho vissuto tante splendide giornate,
specialmente quando la Militanza era figlia della Passione e dell’Idea. Negli
anni Novanta ci fu una crescita esponenziale In Valle Caudina. Il Fronte della
Gioventù e poi Azione Giovani avevano sedi in ogni paese della Valle, arrivando
ad essere tra le realtà più attive e numerose in tutta la provincia di
Avellino. Come ho detto prima, lo sfascio è arrivato insieme alla fisiologica
disgregazione, voluta in modo scientifico dal vertice sia Nazionale che Irpino...
-D_Mussolini oggi. Rileggerlo e attualizzarlo in democrazia è
proponibile nel 2013?
-R_Le tesi Mussoliniane sono valide ancora oggi. Basta saperle
trasportare con intelligenza nel 2013. Purtroppo, ci sono ancora troppe persone
che danno un’immagine sbagliata del Fascismo tramite parole obsolete o scene
carnevalesche che non hanno niente a che fare con l'Essenza originaria del
pensiero Etico di Benito Mussolini.
-D_A quali valori etici ti ispiri?
-R_Socializzazione, partecipazione, solidarietà e identità
culturale contro l'europa della moneta, in difesa dell'Europa dei Popoli con
spirito nazionale, sociale e popolare.
-D_Come vedi il futuro di un'Area che è ridotta a brandelli?
Esiste la possibilità di una rinascita o siete destinati all'oblio?
- R_A mio avviso l'area
avrà speranze solo quando Silvio Berlusconi uscirà dalla scena politica. Fino a
quando ci sarà lui saremo politicamente
ostaggio dell'immobilità, sia dal punto di vista tecnico amministrativo che dal
punto di vista politico. Ma questo non vale solo per la nostra Area, ma per
tutto lo scenario politico nazionale.
-D_Ultima domanda, uno schiaffo a...
-R_Uno schiaffo, sicuramente, a Francesco Storace. Ha avuto
l'opportunità di poter far rinascere una speranza ed invece anche lui, come
Gianfranco Fini, non ha avuto il coraggio ed ha preferito accodarsi al
prestigiatore di Arcore. Ha meritato il suo misero e striminzito risultato
elettorale, che lo ha cancellato dalla politica italiana.