Cultura Scomoda
Mi rifiuto di qualificare di destra la cultura cui la mia
rivoluzione ha dato origine.
Cultura di destra, del tutto rispettabile, è
quella che fa capo all'Action Francaise.
Cultura di destra è quella di cui la
gente di Codreanu è fautrice.
Cultura di destra è da considerarsi quella alla
quale il mio amico inglese Mosley sta lavorando.
Ma la cultura fascista, che
recupera valori dell'intero Novecento italiano, non è di destra.
Il movimento
della «Voce», antiliberale nel midollo e nell'espressionismo polemico,
rivive
nel moto dell'«Universale» di Berto Ricci.
La cultura sindacale che fa capo al
mio amico Ugo Spirito non è di destra.
La cultura dei poeti toscani che inneggiano
all'enigma al quale non danno soluzione,
tutto può essere,
ma non di destra.
Abbiamo poeti cristiani, come Giuliotti, come Moscardelli.
La loro poesia nulla
ha di reazionario anche se esalta ritorni a grandi momenti del cattolicesimo e
del protestantesimo dell'occidente.
Se abbiamo una filosofia della rivoluzione
non la dobbiamo a coloro che combattono il libero arbitrio nel totale del bene
che ci ha irrogato.
Anche se la nostra è cultura di controriforma,
resta da
dimostrare che ogni controriforma sia dalla parte del padrone
.
tratto dai “Taccuini Mussoliniani” di Yvon
De Begnac p.373