28.3.14

LA REPRESSIONE UNISCE LA VALLE!


La repressione unisce la Valle.

In Valle Caudina il Movimento Ultras, al seguito delle così dette serie minori, sta vivendo un periodo tormentato. Nei vari centri Caudini l’amore per le rispettive Cittadine ha dato vita ad un arcipelago variegato, caratterizzato dalla Passione per i propri Colori e dalla aggregazione giovanile dilagante.  E’ una nuova forma di rigetto verso il mondo televisivo e virtuale del Calcio Moderno.
Centinaia di giovani, divisi dai vecchie ruggini e rivalità campanilistiche, si uniscono e danno vita a spettacoli emozionanti e partecipati. Non solo nelle grandi sfide. La cosa interessante del fenomeno caudino sono i vari “Zoccoli Duri”, quelli che seguono costantemente tutte le partite, senza badare a spese o ad altro. Macinano chilometri solo per glorificare il Gruppo di appartenenza ed il blasone della Società Sportiva.
LoSchiaffo451 vuole informare le lettrici ed i lettori in maniera  differente dal finto perbenismo imperante.
Gli Ultras non sono Santi, ma nemmeno criminali.
Nessuno vuole nascondersi dietro l’ipocrisia di rito. Ci sono episodi legati a questa realtà da condannare, altri che fanno parte del gioco e altri ancora che passano volutamente inosservati perché non suscitano clamore.
A Cervinara è piombata la notizia che la tifoseria locale, in trasferta ad Avellino, avrebbe ingiuriato l’arbitro di turno con cori razzisti. Propri sostenitori, per l'intera durata della gara, rivolgevano all'arbitro insulti a sfondo razziale è il testo del bollettino diffuso dalla FIGC campana, quantificato in 600 euro di ammenda.
Per la cronaca non esiste traccia di discriminazione razziale nella lunga storia del tifo Cervinarese.
Scorrendo lo stesso bollettino di guerra della Lega Calcio, però, si scopre che la Rocchese è stata multata con 30 euro perché Propri sostenitori, durante la gara, ingiuriavano e minacciavano l'arbitro.
Quindi, le offese all’arbitro di colore costano 570 euro in più rispetto a quello bianco.
Bell’esempio di uguaglianza.
Combattiamo le discriminazioni, non alimentiamole.
L’atteggiamento della Lega poi ha penalizzato anche la squadra giovanile del Cervinara, che dopo un lungo ed entusiasmante campionato ha coronato con una netta vittoria la stagione. Un bel risultato, che valorizza l’impegno nello sport pulito. I piccoli atleti si sono qualificati per le fasi finali, ma la maledetta lotteria dei rigori ha bloccato la marcia della squadra. Nonostante ciò le porte della fase finale sembravano riaprirsi grazie all’ipotesi di ripescaggio tra le migliori squadre non qualificate. La doccia scozzese ha gelato tutti. La formazione Cervinarese è stata punita a causa di un regolamento discutibile. L’esclusione è conseguente alla sanzione di gare a porte chiuse, deliberate dagli Organi di Giustizia Sportiva, superiore a quattro giornate, nell’arco del quadriennio, compreso l’anno sportivo 2013/2014 recita la sentenza disciplinare, senza però dire che le 8 giornate di squalifica sono frutto di una decisione scellerata della stessa Lega, che di fatto danneggia il settore giovanile, estraneo ai presunti reati della squadra maggiore. Tra l’altro a fine gara una piccola baruffa e un lancio anonimo di bottigliette di plastica, senza feriti, è costato solo 120 euro ai Cervinaresi e 60 ai Puteolani.
A Montesarchio la situazione è simile. Bufere e polveroni mediatici si sono alzati all’ombra della Torre in questi anni. Propri sostenitori, ad inizio gara, esponevano uno striscione ingiurioso ed offensivo nei confronti degli Organi Federali per ribadire il loro dissenso a questa cattiva gestione della Lega Campana, che fa acqua da tutte le parti. 500 euro con l’aggravante di un’invasione senza violenza di un paio di tifosi, esasperati dall’atteggiamento, appunto degli organi federali.
Nessuno si ricorda, paradossalmente, dello striscione di condanna contro un vomitevole episodio di pedofilia, esposto dagli stessi, qualche tempo fa.
Nessuna medaglia o premio.
Nessuna polemica.
Niente di niente.
E a San Martino Valle Caudina? “Euro 60,00. A fine gara, propri sostenitori ingiuriavano e spintonavano tesserati avversari”.
Chi mastica Calcio & Gradinate è a conoscenza che in ogni angolo d’Italia, in ogni categoria e in ogni città, accadono da anni sempre le stesse cose, amplificate poi all’ennesima potenza, per creare il mostro da sbattere in prima pagina. Il Calcio del Dio Danaro, ovviamente, affonda nel ridicolo e distrae le masse.
Curve chiuse per sfottò campanilistici e discorsi patetici su presunte discriminazioni. L’effetto di questa ondata di repressione arriva, soprattutto, nei piccoli centri fino al punto di militarizzare inutilmente intere aree, come nel caso della sfida tra Cervinara e Montesarchio, allo Stadio Canada. Il famoso “derby” fantasma, giocato a porte chiuse. Previsioni errate degli addetti ai lavori. Nessun incidente. Nessun ferito. Nessuno ne parla. Il gesto di maturità e di stile delle due tifoserie passa, stranamente, inosservato.
Chi non ha vissuto le emozioni di questo mondo, difficilmente potrà capirle.
La becera violenza deve essere condannata.
L’ignoranza e la malafede pure.