La repressione unisce la Valle.
In Valle Caudina il Movimento
Ultras, al seguito delle così dette serie minori, sta vivendo un periodo
tormentato. Nei vari centri Caudini l’amore per le rispettive Cittadine ha dato
vita ad un arcipelago variegato, caratterizzato dalla Passione per i propri
Colori e dalla aggregazione giovanile dilagante. E’ una nuova forma di rigetto verso il mondo
televisivo e virtuale del Calcio Moderno.
Centinaia di giovani, divisi dai
vecchie ruggini e rivalità campanilistiche, si uniscono e danno vita a
spettacoli emozionanti e partecipati. Non solo nelle grandi sfide. La cosa
interessante del fenomeno caudino sono i vari “Zoccoli Duri”, quelli che
seguono costantemente tutte le partite, senza badare a spese o ad altro. Macinano
chilometri solo per glorificare il Gruppo di appartenenza ed il blasone della
Società Sportiva.
LoSchiaffo451 vuole informare le
lettrici ed i lettori in maniera differente
dal finto perbenismo imperante.
Gli Ultras non sono Santi, ma
nemmeno criminali.
Nessuno vuole nascondersi dietro
l’ipocrisia di rito. Ci sono episodi legati a questa realtà da condannare,
altri che fanno parte del gioco e altri ancora che passano volutamente
inosservati perché non suscitano clamore.
A Cervinara è piombata la notizia
che la tifoseria locale, in trasferta ad Avellino, avrebbe ingiuriato l’arbitro
di turno con cori razzisti. Propri
sostenitori, per l'intera durata della gara, rivolgevano all'arbitro insulti a
sfondo razziale è il testo del bollettino diffuso dalla FIGC campana,
quantificato in 600 euro di ammenda.
Per la cronaca non esiste traccia
di discriminazione razziale nella lunga storia del tifo Cervinarese.
Scorrendo lo stesso bollettino di
guerra della Lega Calcio, però, si scopre che la Rocchese è stata multata con
30 euro perché Propri sostenitori,
durante la gara, ingiuriavano e minacciavano l'arbitro.
Quindi, le offese all’arbitro di
colore costano 570 euro in più rispetto a quello bianco.
Bell’esempio di uguaglianza.
Combattiamo le discriminazioni,
non alimentiamole.
L’atteggiamento della Lega poi ha
penalizzato anche la squadra giovanile del Cervinara, che dopo un lungo ed
entusiasmante campionato ha coronato con una netta vittoria la stagione. Un bel
risultato, che valorizza l’impegno nello sport pulito. I piccoli atleti si sono
qualificati per le fasi finali, ma la maledetta lotteria dei rigori ha bloccato
la marcia della squadra. Nonostante ciò le porte della fase finale sembravano
riaprirsi grazie all’ipotesi di ripescaggio tra le migliori squadre non
qualificate. La doccia scozzese ha gelato tutti. La formazione Cervinarese è
stata punita a causa di un regolamento discutibile. L’esclusione è conseguente alla sanzione di gare a porte chiuse,
deliberate dagli Organi di Giustizia Sportiva, superiore a quattro giornate,
nell’arco del quadriennio, compreso l’anno sportivo 2013/2014 recita la
sentenza disciplinare, senza però dire che le 8 giornate di squalifica sono
frutto di una decisione scellerata della stessa Lega, che di fatto danneggia il
settore giovanile, estraneo ai presunti reati della squadra maggiore. Tra l’altro
a fine gara una piccola baruffa e un lancio anonimo di bottigliette di
plastica, senza feriti, è costato solo 120 euro ai Cervinaresi e 60 ai Puteolani.
A Montesarchio la situazione è
simile. Bufere e polveroni mediatici si sono alzati all’ombra della Torre in
questi anni. Propri sostenitori, ad
inizio gara, esponevano uno striscione ingiurioso ed offensivo nei confronti
degli Organi Federali per ribadire il loro dissenso a questa cattiva gestione
della Lega Campana, che fa acqua da tutte le parti. 500 euro con l’aggravante
di un’invasione senza violenza di un paio di tifosi, esasperati dall’atteggiamento,
appunto degli organi federali.
Nessuno si ricorda,
paradossalmente, dello striscione di condanna contro un vomitevole episodio di
pedofilia, esposto dagli stessi, qualche tempo fa.
Nessuna medaglia o premio.
Nessuna polemica.
Niente di niente.
E a San Martino Valle Caudina? “Euro 60,00. A fine gara, propri sostenitori
ingiuriavano e spintonavano tesserati avversari”.
Chi mastica Calcio & Gradinate
è a conoscenza che in ogni angolo d’Italia, in ogni categoria e in ogni città,
accadono da anni sempre le stesse cose, amplificate poi all’ennesima potenza,
per creare il mostro da sbattere in prima pagina. Il Calcio del Dio Danaro,
ovviamente, affonda nel ridicolo e distrae le masse.
Curve chiuse per sfottò
campanilistici e discorsi patetici su presunte discriminazioni. L’effetto di
questa ondata di repressione arriva, soprattutto, nei piccoli centri fino al
punto di militarizzare inutilmente intere aree, come nel caso della sfida tra
Cervinara e Montesarchio, allo Stadio Canada. Il famoso “derby” fantasma, giocato
a porte chiuse. Previsioni errate degli addetti ai lavori. Nessun incidente. Nessun
ferito. Nessuno ne parla. Il gesto di maturità e di stile delle due tifoserie
passa, stranamente, inosservato.
Chi non ha vissuto le emozioni di
questo mondo, difficilmente potrà capirle.
La becera violenza deve essere
condannata.
L’ignoranza e la malafede pure.