Ah! Ma gli Europei non ci capiranno mai niente.
Solo gli
Ebrei possono in ogni ora, in ogni istante, penetrare, infiltrarsi, installarsi
in ogni parte del mondo.
Ovunque godono esattamente degli stessi privilegi che
avevano i cittadini Romani attraverso tutto l'Impero.
Gli Ebrei sono a casa
loro dappertutto.
Per loro niente "quote di ingresso".
Ma noi,
semplici poveri diavoli sgobboni, lavoratori logorati, raccomandati soltanto
dalle nostre mani e dalle nostre piccole astuzie, alla prima frontiera troveranno
mille scuse per rimandarci indietro, a farci passare la favola
dell'internazionale socialista: ammende, interrogatori, quarantene schifose.
Solo l'Europa riceve tutto ossia tutto quello che i conquistatori ebrei
trascinano al loro seguito.
Louis Ferdinand Céline. Bagatelle per un massacro, 1936
Quel che è peggio è che uno si chiede come l'indomani
troverà quel pò di forza per continuare a fare quel che ha fatto il giorno
prima e poi già da tanto tempo.
Dove troverà la forza per quelle iniziative
sceme,
quei mille progetti che non arrivano a niente,
quei tentativi per uscire
dalla necessità opprimente,
tentativi che abortiscono sempre.
Tutto per
arrivare a convincersi,
una volta per tutte, che il destino è invincibile,
che
bisogna sempre ricadere ai piedi della muraglia,
ogni sera, sotto l'angoscia
del domani,
sempre più precario, sempre più sordido.
Non ho nulla di speciale contro gli ebrei in quanto ebrei,
voglio dire in quanto semplicemente poveri diavoli come noi, bipedi alla
ricerca di un pezzo di pane.
Un ebreo vale un bretone, un tipo qualunque.
Ma è
contro il razzismo ebraico che mi rivolto!
Io urlo!
Urlano soprattutto loro
contro i razzisti!
Urlano contro i pogrom: è il loro gigantesco alibi.
Nessuno
me lo toglierà dalla testa che se le son cercate loro le persecuzioni.
Se
avessero fatto meno le canaglie su tutta la distesa del Pianeta.
Se avessero
meno scassato le palle al popolo.
Abusare, stancare le pazienze.
Non viene da
solo, un pogrom.
Osservate le catastrofi che fan loro, in Borsa.