Cmc451: No alla guerra in Siria
Irpinia- La Comunità Militante Caudina
451 rivendica l’affissione in Irpinia di due striscioni all’esterno di ciò che resta
della Base Nato di Montevergine a Mercogliano e in Piazza Trescine a
Cervinara:“8 settembre 1943 – 8 settembre 2013 ieri l’Italia, oggi la Siria” e
un emblematico “Siria Libera”. I militanti della Cmc451 hanno scelto di
ricordare l’infausta data dell’8 settembre 1943, giorno del vile armistizio
firmato dal Maresciallo Badoglio, consegnato poi alle forze alleate che da
allora occupano la Penisola militarmente e culturalmente.
Questa è un’azione a difesa della pace in
Siria, minacciata dalle bombe democratiche americane, le stesse che hanno
insanguinato le nostre città durante l’ultimo conflitto mondiale. “Siamo
partiti a piedi e abbiamo marciato per
ben 30 chilometri fino all’ex Base Nato, ora utilizzata per interessi
civili. Srotolare gli striscioni su quei cancelli per noi ha un significato
particolare –dichiara il direttivo della Cmc451 – visto che in queste ore la
Siria del presidente Bashar Al Assad potrebbe subire un attacco militare, senza
prove concrete e senza un apparente
motivo. Le presunte armi chimiche potrebbero essere solo il casus belli di una
guerra voluta da interessi sovranazionali che calpestano i legittimi governi
territoriali.
Gli Stati Uniti d’America e i loro stati satellite addirittura appoggiano
i partigiani siriani, legati al terrorismo vicino ad Al Quaeda e questo dato di
fatto sta scatenando polemiche e proteste in tutto il mondo. Una situazione per
molti versi simile all’8 settembre del 1943 in Italia".
“Non a caso abbiamo
optato per questa data, a nostro parere la più triste della nostra Patria. Da
quel giorno l’Italia non è più un Paese con una Sovranità nazionale -continua
la nota della Cmc451- ed abbiamo voluto ricordare il sacrificio di centinaia di
migliaia di Italiani che scelsero, dopo l’8 settembre, la Repubblica Sociale Italiana per difendere
l’Onore della Patria. L’Italia di ieri e la Siria di oggi sono due dei tanti
stati nazionali annichiliti dalla potenza capitalista e militare a stelle e
strisce. Non vogliamo un nuovo bagno di sangue, sia per il popolo Siriano e sia
per i militari Italiani comandati dalla Nato -concludono i militanti- e
auspichiamo una soluzione diplomatica concreta”.
Ufficio Stampa
Comunità Militante Caudina 451