Cmc321: Palestina Libera!
La Comunità Militante Caudina 321
rompe il silenzio della Valle sul vergognoso genocidio subito dal Popolo
Palestinese che sta insanguinando il Vicino Oriente in queste settimane. Sulle
cancellate della Villa Comunale, a Cervinara, la Cmc321 ha esposto uno
striscione: “Palestina Libera”, con tanto di bandiera dello Stato di Palestina.
“La nostra azione è mirata alla sensibilizzazione e all’informazione sul
genocidio che l’entità sionista- si legge nella nota diffusa- sta portando a termine nei
confronti di un’intera popolazione, in larga parte inerme, visto che lo Stato di
Palestina non ha un esercito regolare per difendersi. Le statistiche ufficiali parlano
di migliaia di vittime tra i civili e di intere aree devastate senza pietà”.
Il conflitto ha radici profonde e
complesse, ma i militanti caudini hanno un punto di vista fermo e deciso: “Non
possiamo starcene zitti di fronte a questa carneficina. Ripudiamo, da sempre, l’antisemitismo
senza mezzi termini. Tuttavia, il vero nemico della pace ha un solo nome:
Sionismo, ossia quel movimento nato ad inizio del secolo, laico e variegato,
che ha voluto a tutti i costi tornare nella Terra Promessa e l’ha occupata di fatto
con il beneplacito dei tutte le grandi potenze capitaliste e comuniste”.
La Cmc321 tramite il nuovo direttivo afferma che: “l’informazione libera è l’unica possibilità
che gli Europei hanno per dire basta a questo fiume di sangue innocente.
Migliaia di bambini e di donne stanno pagando con la vita e addirittura si
cerca di incolpare solo Hamas per giustificare la pioggia di morte. Le stragi
di Gaza hanno una matrice legata agli interessi verso le vitali riserve
energetiche di gas e petrolio. Il rapimento e la morte dei tre giovani israeliti è un tragico casus belli. Hamas non è solo un movimento di resistenza armato, bensì
è prima di tutto un’organizzazione sociale e politica che sviluppa una efficace
rete assistenziale per offrire aiuto ai più bisognosi. Gestisce l’istruzione
scolastica ai bambini, fornisce un’assistenza sanitaria gratuita e offre aiuto
economico alle famiglie che hanno avuto le case abbattute dalle ruspe
israeliane per poterle ricostruire. L’Italia è la prima fornitrice di armi con
oltre il 41% tra tutti gli armamenti esportati dall’Europa in Israele e ha
importato, negli ultimi due anni da Tel Aviv, armi pari a un valore di 50,7
milioni di Euro, nonostante l’articolo 11 della Costituzione. Ricordiamo che la Repubblica Italiana ripudia la guerra come strumento di offesa
alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie
internazionali”.
“Dalla Valle Caudina – si legge
in chiusura della nota diffusa dal Direttivo- lanciamo un appello a chi
dovrebbe difendere i diritti umani, senza perder tempo. In Palestina si è
superato qualsiasi limite di decenza. Un esercito che prima di bombardare avvisa
le vittime dei bombardamenti con una telefonata o un messaggio non conosce il
significato del concetto di umanità”.
Il Direttivo Cmc321