Ciao Ciro!
Ciro ci ha lasciato, dopo aver lottato come un leone per 50 giorni.
Il mondo ultras è travolto da questa morte assurda.
Sparare non appartiene
al famigerato codice non scritto delle tifoserie
organizzate.
Mai era successa una cosa del genere, almeno in Italia.
La rabbia e tutto quello che è successo durante la finale di
Coppa Italia,
è sulle labbra di tutti/e.
Ognuno si è fatto un’opinione, basata sul proprio retroterra
culturale.
Dal borghese che snobba queste storiacce popolane,
al sapientone di turno che giudica, condanna e colpevolizza.
Cronache del Terzo Millennio, quello in cui
durante la tragica agonia di Ciro
c’era chi aggiornava
secondo per secondo
il bollettino medico.
Ecco l’anima becera dello sciacallaggio mediatico.
Vomitevole, poi, la pista politica.
Qualcuno vorrebbe rinfocolare gli scontri tra opposte
fazioni, anche politiche?
Una nuova strategia della tensione sociale?
Perché?
Per chi?
Rendiamo omaggio alla memoria di Ciro, invocando giustizia.
Senza violenza.
Il messaggio che la madre di Ciro ha lanciato è chiaro e da
rispettare:
Nessuna faida in nome di suo figlio!
Gli Ultras non sono assassini.
Sia chiaro.
Tuttavia, un problema poco affrontato dalla stampa,
ma che a nostro avviso è fondamentale,
è quello legato al servizio di ordine pubblico.
Troppo abbagliante la scritta gialla su sfondo nero,
da accecare milioni di cittadini.
Cosa non ha funzionato nel piano pre partita?
Sapendo dell’alta pericolosità della gara tra Napoli e
Fiorentina,
disputata a Roma,
perché i punti chiaramente sensibili ad eventuali scontri
erano sguarniti?
La violenza negli stadi è una piaga deprecabile,
perché alla fine divide l’Italia in mille piccole Patrie,
antagoniste tra di loro,
anche se unite da uno stile unico,
una mentalità, fuori dagli schemi e quindi
estremamente variegata.
L’unica arma è la prevenzione, non la repressione.
Ora le parole si sprecano.
Il Popolo unito, però, non sarà mai sconfitto.
Ciao Ciro.
Riportiamo l'appello della Famiglia Esposito:
''Alle 6 di questa mattina dopo un calvario durato 50 giorni
si è' spento il nostro Ciro, un eroe civile. Quel maledetto 3 maggio il nostro
Ciro é intervenuto in via Tor di Quinto a Roma per salvare i passeggeri del
pullman delle famiglie dei tifosi del Napoli calcio.
Il nostro Ciro ha sentito
le urla di paura dei bambini che insieme alle loro famiglie volevano vedere una
partita di calcio;
é morto per salvare gli altri.
Chiediamo alle istituzioni di
fare la loro parte''